Nella sua intensa attività di studioso è infatti passato spesso da importanti ricerche su aspetti specifici della Regione a studi di raggio sempre più vasto su problemi nazionali, senza però mai perdere di vista i fatti della storia locale che era l’ambito che più amava.
Oggi i suoi scritti segnano un riferimento importante della conoscenza storiografica del mondo medievale e moderno marchigiano e il suo magistero suscita ancora ricordi indelebili e il più vivo interesse fra coloro che hanno avuto la sorte di avvicinarlo come studenti, colleghi e collaboratori.
La gamma degli interessi scientifici, e non, di Dante Cecchi ben si riflette nei numerosi contributi pubblicati in “Studi Maceratesi”, nei quali emerge in maniera preponderante la sua vocazione di storico, specie la sua attenzione alla storia locale, spaziando dall’Età romana (ad esempio, il saggio su Helvia Ricina), all’Età medievale con contributi sulla nascita e gli sviluppi del Comune di Macerata, sulle compagnie di ventura nella Marca del Trecento e Quattrocento e su Civitanova feudo della nobile famiglia Cesarini.
Particolare interesse della sua produzione su “Studi Maceratesi” è rivolto alle ricerche storico-archivistiche sull’organizzazione amministrativa locale durante la prima Restaurazione, agli aspetti e problemi dello Stato pontifico nella seconda Restaurazione e inoltre alla revisione generale dell’estimo rustico nel Maceratese e nell’Anconetano ; infine perfino ad una indagine sulla coltivazione del riso nella Marca.
Numerosi saggi sono incentrati sugli statuti marchigiani medievali, dei quali ha svolto una rassegna puntigliosa, a cominciare dal 1966 e con successivi apporti sugli aspetti della vita cittadina nella Valle del Fiastra , sulle norme statutarie circa l’urbanistica e l’edilizia nella Marca Anconitana, come anche su stranieri e forestieri e sull’istituto della pax et concordia negli statuti della Marca medievale.
Ha dedicato, infine, attenzione anche alla trascrizione di opere classiche e medievali, come i tre frammenti del De Officiis di Cicerone nell’Archivio comunale di Appignano , una ordinazione episcopale dei secolo X-XI su codice pergamenaceo redatto in scrittura beneventana, conservato nella biblioteca “Mozzi-Borgetti” di Macerata, i frammenti camerinesi di due codici con le Rime del Petrarca e il Trattatello in laude di Dante del Boccaccio, una lettera autografa di Annibal Caro, infine una raccolta di testi della Marca dei secoli XII-XIX sulla rappresentazione della Natività e della Passione .
L’iniziativa del Centro di Studi Storici Maceratesi ha raccolto l’immediata e calorosa adesione degli Enti e delle Associazioni deputate alla tutela e alla promozione della cultura, le quali hanno dato il loro concreto appoggio per la pubblicazione del presente volume e per l’organizzazione della giornata in ricordo di Dante Cecchi. Il Centro rivolge quindi un sentito ringraziamento al Consiglio Regionale delle Marche presieduto da Antonio Mastrovincenzo e al suo capo di Gabinetto Daniele Salvi, all’Amministrazione comunale di Macerata nella persona del sindaco Romano Carancini, alla Fondazione Carima presieduta da Maria Rosaria Del Balzo Ruiti, all’Accademia dei Catenati nelle persone del Principe Angiola Maria Napolioni e del segretario Nazzareno Gaspari, alla Deputazione di Storia patria per le Marche presieduta da Gilberto Piccinini, all’Università di Macerata nella persona del rettore Luigi Lacché, all’Unione italiana libero teatro (Uilt) nelle persone di Quinto Romagnoli e Fabio Macedoni. Viva gratitudine anche agli altri che hanno collaborato con i loro scritti al libro in omaggio a Dante Cecchi: Francesca Bartolacci, Giammario Borri, Carlo Capodaglio, Giovanni Cecchi, Adriano Ciaffi, Anna Maria Tamburri, Maurizio Verdenelli.
Il Direttivo del Centro di Studi Maceratesi si augura che questo libro, che traccia un bilancio dell’opera storiografica, umana e culturale del compianto maestro, possa contribuire a mantenerne viva la memoria. Il carattere non omogeneo dei saggi presenti nel volume rispecchia la pluralità dei temi, degli interessi e dei problemi di cui Dante Cecchi si è occupato nella sua lunga attività scientifica, politica e sociale. Il Centro Studi si augura anche che questo volume possa essere di stimolo alle giovani generazioni di studenti e studiosi i quali, sull’esempio di Dante Cecchi, potranno riscoprire nello studio e nella ricerca una delle più alte forme di servizio alla collettività.
La figura di Dante Cecchi, la sua vita vissuta da uomo “buono”, la sua abbondante produzione scientifica, il suo spirito libero e allegro, i suoi immancabili sorrisi sono destinati a rimanere nel ricordo di coloro che hanno avuto la fortuna di beneficiare della sua conoscenza, della sua amicizia e dei suoi insegnamenti, ma anche in coloro che, con questo libro, ne conosceranno e apprezzeranno le straordinarie doti di uomo e di maestro.